Amy Hunt

La sprinter britannica, medagliata olimpica e mondiale, si è racconta ai giovani atleti gialloblù nello Stadio Colbachini: "Padova ormai è casa mia"

Emozioni autentiche, sorrisi sinceri. Amy Hunt, argento nei 200 metri ai Mondiali di Tokyo e medagliata olimpica con la 4x100 britannica a Parigi, ha incontrato bambini e ragazzi di Assindustria Sport sugli spalti dello Stadio Colbachini di Padova, per un momento di confronto informale e coinvolgente.


Accompagnata dal suo tecnico Marco Airale, la sprinter britannica – tesserata per la società gialloblù – ha condiviso con i giovani atleti storie di allenamenti, sacrifici e traguardi internazionali, rispondendo con entusiasmo alle loro domande. «Mi sento a casa» dice, e non è una frase fatta. «Padova è un posto in cui sto bene, e quando stai bene riesci ad allenarti nel modo giusto», ha raccontato Hunt, sottolineando l’importanza di credere nei propri sogni e di affrontare con coraggio anche i momenti difficili. «Adoro la città. La gente è gentile, il cibo è fantastico, e c’è un ritmo che mi fa sentire tranquilla. Vivo bene, mi alleno bene. Questo equilibrio è parte della mia crescita atletica tanto quanto le ripetute in pista».


L’incontro, preceduto da una sessione dedicata alla stampa, ha trasformato il Colbachini in un luogo di dialogo. «Il lavoro che stiamo facendo sui 100 e sui 200 mi sta aiutando a crescere. Mi sento più forte e più stabile. Voglio continuare a migliorare e vedere fin dove posso arrivare. Penso di avere ancora molto margine, soprattutto in fase di accelerazione, mentre, ad esempio, so di non avere problemi nei finali e nei turni in successione. Gli obiettivi più importanti della stagione sono tre, due in “casa” per me, in Gran Bretagna, i campionati europei a Birminghan e i Giochi del Commonwealth a Glasgow. In più gli Ultimate Championship, la nuova formula della Diamond League, a Budapest. In Italia mi piacerebbe tornare a gareggiare al Golden Gala a Roma, perché in Italia ho moltissimi tifosi», ha detto Amy, affiancata anche dal direttore tecnico di Assindustria Sport Ruggero Pertile.


Tra gli aneddoti condivisi, anche il racconto della sua doppia vita tra studi universitari a Cambridge e allenamenti ad alta intensità. Arrivare a una medaglia mondiale con una laurea, in letteratura inglese, in una delle più prestigiose università del mondo nel cassetto non è semplice e anche Amy Hunt ammette che conciliare libri e pista non è stato sempre facile: «Per me è stato molto stressante e complicato. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno supportato. Allenarsi e studiare non è facile ma si può fare, una laurea è per sempre».


Per i giovani presenti, un’occasione unica per ascoltare dal vivo una campionessa che ha saputo trasformare talento e determinazione in risultati straordinari. E per la società, un ulteriore segno di quanto l’atletica possa essere strumento di crescita, condivisione e ispirazione.


17/11/2025