Cross di Villa Imperiale
Domenica 4 febbraio la 12ma edizione del Cross di Villa Imperiale di Galliera Veneta: tutto quello che c'è da sapere
Ancora una volta Villa Imperiale di Galliera sarà teatro della grande atletica. Avverrà il 4 febbraio, con la 12esima edizione del Cross Country considerato una delle principali prove del calendario nazionale Fidal della specialità. Una gara che ha avuto sempre una partecipazione d’eccezione, con le vittorie a ripetizione dei fratelli Zanatta e l’impronta africana dell’ultima edizione, grazie alla kenyana Salina Jebet vincitrice a ripetizione nel calendario italiano sia di cross che di mezza maratona. In campo maschile lo scorso anno si registrò invece l’impresa di Marco Fontana Granotto, capace di beffare il grande favorito della vigilia, il kenyano Gilbert Masai.
La gara non cambia le sue caratteristiche con un programma fitto di prove comprendendo tutte le categorie, ognuna sulla sua distanza. Si comincerà alle ore 9:15 con la gara riservata a quelle Master femminili e agli amatori oltre i 60 anni sui 4 km. Alle 10:20 la prova assoluta femminile, su 8 km, poi dopo le varie prove per i più giovani alle 12:00 sarà la volta degli Assoluti, su 10 km. Ultima categoria in gara gli juniores alle 13:40, su 8 km.
Ricchissimo il montepremi, con addirittura 1.000 euro ai vincitori assoluti e riconoscimenti ai primi 6 uomini e donne oltre che ai primi 15 delle categorie giovanili, ai primi 6 allievi/e, ai primi Master. Estremamente contenuto il costo dell’iscrizione, 15 euro per le categorie assolute e amatoriali, 8 euro per allievi e juniores, 2 per i più giovani. Sono previste agevolazioni per le società con più iscritti, come anche un ricchissimo pacco gara pieno di prodotti alimentari che andrà a tutti i partecipanti.
La gara sarà anche lo spunto per ammirare la bellezza di Villa Cappello, che ospita l’evento con il suo parco dell’estensione di oltre 61 ettari, con addirittura 1.500 piante presenti tra cui alberi assolutamente inconsueti per le nostre latitudini come il cedro dell’Himalaya, l’acero giapponese e il cipresso dell’Arizona.