Atletica

Le parole del presidente della Fidal intervenuto a ‘Gli Sportivi della Domenica’ su Radio Cusano Campus

“Adesso il bottino è già ottimo, come capita da tre anni a questa parte i ragazzi stanno dando il massimo. Ci sono tanti finalisti, siamo secondi nella classifica a punti dietro gli Stati Uniti e ci sono i presupposti che anche l’estate sia piacevole per i colori azzurri”.

 

In diretta da Glasgow per le ultime gare dei Mondiali indoor, a ‘Gli Sportivi della Domenica’ su Radio Cusano Campus, il presidente della FIDAL (Federazione Italiana Di Atletica Leggera), Stefano Mei ha tracciato un primo bilancio della manifestazione che ha visto una bella Italia andare a medaglia in diverse discipline, anche in prospettiva olimpica. 

 

Oltre alle teste di serie, stanno nascendo nuove stelle dell’atletica italiana come Mattia Furlani, Lorenzo Simonelli, Andy Diaz, o la giovanissima Kelly Doualla Edimo che a 14 anni ha stabilito il nuovo record mondiale e italiano juniores sui 60 metri.

 

Lasciamo stare un attimo le bambine di 14 anni che devono avere tempo per crescere, lasciamole giocare ancora” replica prudente il presidente Mei. “L’atletica è bella perché ti dà modo di misurarti, ma dobbiamo accettare l’età. Facciamola crescere senza metterle pressioni. Ho vissuto questa dinamica sulla mia pelle - ha precisato il presidente FIDAL - a 16 anni dovevo essere il Jim Ryan della situazione, e non mi faceva bene, portava tensione. È una bella prospettiva, certo, tanti ragazzini si sono avvicinati all’atletica per motivi contingenti, come il covid per esempio. Poi Tokyo ha dato visibilità alla grande atletica di quell’anno, e tanti sono rimasti e si sono fidelizzati.

 

Questi giovani, parlo della mia squadra, stanno percorrendo il solco che è stato tracciato dai compagni più grandi”, ha spiegato. “Si sta assistendo a un ricambio generazionale molto soft, i grandi non hanno ancora smesso di fare attività e sono già pronti gli eredi. Questo momento di Glasgow dimostra che la nostra atletica continua a crescere, come sta facendo dal 2021 ad oggi: sono molto felice di questo, soprattutto della compattezza della squadra”.

 

E in merito alle infrastrutture sportive presenti in Italia, Mei ha continuato dicendo: “C’è da fare un piano per ristrutturare quanti più campi possibile, che sono messi male, e crearne nuovi, non necessariamente faraonici. Nei piccoli centri basterebbero un rettilineo, una buca del salto, una pedana… In Italia generalmente facciamo impiantistica sportiva solo quando c’è un grande evento, ma se ci fosse un piano per l’impiantistica sportiva faremmo un favore anche al ministero della Salute, perché i ragazzi che fanno sport hanno una vita più sana. Dico sempre che i campi di atletica hanno un pochino sostituito l’oratorio dei miei tempi. Si dovrebbe fare un discorso più organico, anche a livello di istituzioni. Noi da qualche anno facciamo la nostra parte con i risultati”.

 

Infine sui Mondiali del 2027, quelli da cui Roma si è tirata fuori: “Ora non è il momento di parlarne”, ha concluso Mei.

04/03/2024