Paralimpiadi
Parigi 2024: Oro e WR per Ganeshamoorthy nel disco, Manu in finale nei 100 con Record Paralimpico
Foto di Fispes/Massimo Bertolini
Porta il nome di Rigivan Ganeshamoorthy il primo oro per l’Italia della Para atletica ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Il lanciatore azzurro si aggiudica la finale del disco F52 con la misura monstre di 27,06 con cui sigla anche il nuovo record del mondo migliorando il precedente riferimento di più di tre metri.
Con quattro lanci su sei al di sopra del primato iridato di Andre Rocha, il neo campione paralimpico fa gara a sé rendendosi subito inavvicinabile per gli avversari, che si contendono le altre due posizioni sul podio poi conquistate dal lettone Aigars Apinis a 20,62 e dallo stesso Rocha (Brasile) bronzo a 19,48.
Incontenibile la gioia dell’azzurro al proprio esordio paralimpico: “Non mi aspettavo questo risultato, pensavo di fare qualcosa di buono ma non a questo livello. Credevo che Rocha fosse imprendibile perché è detentore del record dal 2017 e mi dicevo che puntare così in alto fosse troppo. Non riesco a descrivere l’emozione perché è stata immensa, devo ancora metabolizzare cosa ho fatto. Al primo lancio ero un po’ congelato da tutta la folla, poi invece mi sono sciolto e ho fatto tutti quei lanci sopra il record del mondo. Quando ho visto 27 metri mi sono stupito da solo, è una misura che mai avrei immaginato.”
L'Italia brilla anche in pista, con Maxcel Amo Manu che vince in scioltezza la propria batteria dei 100 T64 con il nuovo record paralimpico di 10.69 alzando il piede dell'acceleratore a qualche metro dal traguardo. L'Azzurro toglie così il primato all'altro contendente al titolo Sherman Guity Guity (Costarica) che aveva eguagliato il record precedente nella prima batteria fermando il cronometro a 10.71: “Nonostante fossi già davanti ho continuato a spingere perché in queste gare ci vuole poco per cambiare il risultato quindi prima di festeggiare bisogna tagliare il traguardo e non distrarsi con nulla. Fisicamente sto molto bene, però la tensione in queste gare si fa sentire e può far sbagliare; invece devo rilassarmi e far andare le gambe. Ho lavorato tanto sulla partenza anche se oggi non è venuta bene, ma se riesco a mettere a frutto tutto il lavoro svolto so che può venire un grande tempo. Il mio obiettivo è tornare a casa con due medaglie, una per ognuno dei miei due bimbi. Però per quanto io voglia vincere mi voglio anche divertire, perché quello della disabilità è un mondo nuovo per me, che prima dell’incidente non conoscevo e invece adesso mi permette di capire le disabilità degli altri e così approcciarmi meglio alla persona e questo per me è bellissimo.”
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In vista della finale di domani, il campione del mondo 2023 tiene d’occhio anche i due tedeschi Felix Streng e Johannes Floors, oltre al portacolori della Gran Bretagna Jonnie Peacock: “Domani ci saranno degli avversari tosti. Li aspettavo sugli scudi già da oggi, ma si sono nascosti. Io non ho fatto tattica, volevo tagliare il traguardo ed è quello che ho fatto lasciando andare le gambe, poi domani si vedrà. Anni fa ero tifoso di questi ragazzi e lo sono ancora, ma sinceramente hanno questi record da troppo tempo, ora tocca a me. È vero che Guity ha fatto il record paralimpico, ma poi l’ho fatto anche io e ancora migliore del suo quindi domani chi la dura la vince.”
Si ferma in batteria l'avventura dell'altro azzurro Fabio Bottazzini che, complice una partenza farraginosa, arriva sul traguardo col tempo di 11.76 che non gli consente il passaggio di turno: "C’è grande rammarico, riguarderò la gara e cercherò di capire gli errori. La partenza è la mia grande pecca e soi sicuramente i due mesi fuori dal campo per l’intervento non hanno aiutato, ma questa era la gara e purtroppo non ho performato come avrei voluto. Avevo tanta foga di correre e la folla era incredibile, non ho mai corso con così tanto pubblico. È davvero qualcosa di emozionante ed è difficile non farsi prendere dall’ansia e concentrarsi sulla gara, ma ora testa ai 200 dove la partenza è un po’ meno influente quindi cercherò di fare una buona prova e di godermi questa mia prima Paralimpiade. Intanto faccio grandi complimenti a Maxcel che ha fatto un tempo incredibile nonostante abbia rallentato sul finale. È davvero fortissimo."
Ottavo con una prestazione solida Marco Cicchetti nella finale dei 100 T44 conclusa in 12.03, suo secondo miglior tempo di sempre: “Sono contentissimo perché ho fatto una delle mie migliori prestazioni e l’ho fatta qui alla Paralimpiade, il che non è scontato. Peccato solo non aver infranto la barriera dei 12” perché so di valere un tempo migliore, però bisogna dimostrarlo in gara. Magari mi sono un po’ irrigidito alla fine ma non posso recriminarmi nulla, anche perché non siamo abituati a correre davanti a tutto questo pubblico, è una cosa incredibile. Addirittura, quando sono entrato c’è stato un boato fortissimo perché saltava un francese e io ho cercato di prendere quell’energia dagli spalti come se fosse rivolta a me ed è servito a caricarmi.” E in vista della prossima prova che lo aspetta mercoledì 4 settembre aggiunge: “Ora ho rotto il ghiaccio e sono contento di averlo fatto con questa specialità che non è la mia principale visto che mi sento sempre più saltatore. E per il salto in lungo sono fiducioso, sono molto in forma perché quando vedo di esserlo nei 100 vuol dire che lo sono ancora di più per il lungo. Ho tanta energia e tanta reattività da esprimere in pedana quindi ce la metterò tutta.”
In finale di programma è Alessandro Ossola a cavalcare la pista per i 100 T63. Il velocista italiano si ferma a 12.46 che non gli permette di entrare fra i primi otto che accedono alla finale di domani per appena 5 centesimi. Soddisfatto della propria prestazione l'azzurro che conclude una prova consistente seconda solo al proprio record italiano: "Sono davvero emozionato, la semifinale è stata un vero combattimento, il livello si alza sempre di più. Cinque centesimi sarebbero bastati ma purtroppo non sono riuscito a entrare in finale."
Le emozioni non terminano sulla linea del traguardo per l'italiano classe 1987, che alla fine della propria prova si inginocchia davanti alla fidanzata Arianna che dice sì all’interno di uno stadio gremito di tifosi: “Sono felicissimo e la scelta di fare qui la proposta è stata fatta perché molti non vedono questo lato di noi atleti: se riusciamo ad arrivare a certi livelli è grazie allo staff ma anche alla famiglia e, nel mio caso, la mia ragazza è stata fondamentale. Sono veramente emozionato come mi è capitato poche volte nella vita.”
Appuntamento a domani allo Stade de France, con le batterie dei 400 di Valentina Petrillo e dei 100 di Arjola Dedaj al mattino, per centrare un accesso alle semifinali in programma nella sessione serale. Dalle 19 gli azzurri saranno di nuovo in pista e in pedana con Maxcel Amo Manu alla ricerca del colpaccio nella finale dei 100 T64 e Oney Tapia pronto a dare battaglia nel getto del peso F11.
02/09/2024
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