Paralimpiadi

La capitana azzurra si riprende il primo gradino del podio che le era sfuggito a Tokyo e diventa la più vincente di sempre per l’atletica italiana

Foto di Fispes/Massimo Bertolini

Eterna Assunta Legnante che nel getto del peso regala all’Italia la terza medaglia d’oro nell’Atletica ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024.


Nella finale a categorie accorpate F11 e F12, la capitana azzurra si riprende il primo gradino del podio che le era sfuggito tre anni fa a Tokyo e porta a casa il terzo oro paralimpico in carriera nella specialità: “Ho aspettato 3 anni per questa rivincita. Non mi importa della misura, l’importante era arrivare davanti. Volevo partire subito forte ma quando è iniziata la competizione non mi sentivo come nel riscaldamento, perché la tensione della gara comunque si sente nelle gambe. Sono contenta che l’uzbeka sia tornata sopra i 14 metri perché mi ha messa più sull’attenti.” La rappresentante dell’Uzbekistan Safiya Burkhanova, che in Giappone aveva battuto l’azzurra, ha infatti conquistato la medaglia d’argento con un lancio da 14,12, seguita dalla cinese Zhao Yuping, bronzo con 12,21.


Riprende la lanciatrice italiana: “La medaglia d’argento nel disco è stata sicuramente un’iniezione di fiducia. Per tutto l’anno col mio mental coach abbiamo lavorato per tenere la tensione di entrambe le gare ed è anche grazie a questo se sono riuscita a mantenere la concentrazione senza farmi distrarre né dalla confusione dello stadio né dalla voglia di vincere questo oro.” Infine, sui grandi risultati nel settore lanci per la delegazione azzurra che ha portato a casa tre ori e un argento, aggiunge: “La scuola di lanci in Italia è molto buona e lo vediamo con i risultati. Forse io dovrei imparare qualcosa da Oney Tapia nel lancio del disco e lui dovrebbe imparare un po’ da me per il getto del peso.”


Con questa medaglia, Legnante diventa l’italiana più vincente di sempre nell’atletica leggera.


Sfiora il podio nei 1500 T20 Ndiaga Dieng, che a pochi metri dal traguardo scivola e taglia la linea dell’arrivo subito prima di cadere a terra a pochissimo dal proprio primato italiano con il tempo di 3:50.24:“Ci ho provato, negli ultimi 400 sono proprio partito per non portarmeli dietro ma ne metri finali le gambe erano morte. Non sono contentissimo ma va bene così, vuol dire che più di questo non lo avevo. Adesso continuo a lavorare perché sono giovane, non mi arrendo e questo risultato mi motiva a impegnarmi ancora di più per andare sempre più forte. Ci vediamo a Los Angeles 2028!”


Passa il turno nei 200 T12 Valentina Petrillo, che si regala così la seconda semifinale in due gare allo Stade de France. Con il tempo di 25.95 l’azzurra entra nella gara del pomeriggio con il nono crono complessivo: “Stamattina ho fatto ciò che dovevo fare per ottenere l’obiettivo ma è questo l’unico motivo di contentezza perché non ho corso per niente bene. In ogni caso sono riuscita a conservare un po’ di benzina quindi stasera darò tutto quello che ho. Sarà lì la vera gara e allora vedremo la vera Valentina Petrillo.”


Non riesce il passaggio in finale nei 400 T47 per Riccardo Bagaini, che termina in decima posizione le batterie col tempo di 49.97. C’è rammarico per l’azzurro che vedeva la finale alla propria portata ma non è riuscito a esprimersi al meglio: “L’emozione era tanta, devo essere sincero. Fino a ieri sera ero riuscito a gestirla, anche perché ero in semifinale esattamente contro gli atleti che speravo di avere a fianco, però poi non so cosa sia successo. Non so cosa non sia andato in me quest’anno perché l’atleta funzionava bene ma la persona Riccardo no. Ci ho provato, quindi non posso avere rimpianti, però si entrava in finale con un tempo alla mia portata e questo mi fa riflettere. Sono arrivato qui per dire la mia, volevo regalarmi qualcosa e invece non ci sono riuscito. Ad ogni modo, gareggiare qui è un’altra cosa e spero di portarmi a casa proprio questo: aver raggiunto l’obiettivo di gareggiare a una Paralimpiade. Sto dimostrando di essere qui perché lo merito, posso competere con questi mostri sacri e questo sta arrivando adesso dopo un percorso lungo, in cui non ho bruciato nessuna tappa dalle categorie giovanili ad oggi e ho vinto medaglie in tutte le competizioni. Ciò significa che, come atleta, sono cresciuto e questo palcoscenico che era l’unico che mi mancava mi sta piacendo tantissimo. Non vedo l’ora tra quattro anni di tornare e riprendermi quello che ho perso oggi.”

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Appuntamento a questa sera con la semifinale di Valentina Petrillo nei 200 T12 per cercare l’ingresso in una finale sulla carta molto complessa da conquistare.


06/09/2024